Come proteggere in modo circoscritto beni e oggetti di valore contro tentativi di scasso e furto, senza necessità di coprire l’intera area in cui questi si trovano?
Potrebbe trattarsi del cancello o della recinzione che delimita un’abitazione, ma anche di beni di pregio come oggetti esposti in un negozio, oppure il caveau della cassa bancomat automatica: quindi non solo aree e perimetri di ambienti privati, ma anche singoli beni che necessitano di protezione contro tentativi di furto o manomissione.
Casi diversi accomunati entrambi dal fatto che la protezione dev’essere circoscritta al massimo per garantire il libero movimento agli autorizzati.
Perché i sensori volumetrici non sono la soluzione più adatta per aree circoscritte accessibili a tutti?
I sensori di rivelazione volumetrici, comunemente impiegati per proteggere aree e perimetri esterni, assicurano la protezione contro intrusioni, ma altrettanto limitano la libertà di movimento di chi autorizzato al passaggio in dette aree.
Questo perché la tecnologia volumetrica rileva qualsiasi presenza e movimento che avviene nel suo fascio, anche di chi non è un malintenzionato, mandando il sistema in allarme.
Ad esempio, potrebbe essere necessario proteggere la ringhiera del terrazzo per evitare tentativi di intrusione, ma al tempo stesso garantire il libero passaggio nell’area agli inquilini di casa senza generare falsi allarmi.
L’applicazione di sensori volumetrici perimetrali fornirebbe sicurezza, ma rivelerebbe la presenza e il movimento degli inquilini autorizzati, mandando in allarme il sistema.
Questi potrebbero essere disattivati in determinate occasioni per ovviare al problema, ma verrebbe meno la protezione.
Un altro esempio è il bancomat automatico che deve necessariamente essere messo in sicurezza contro rapine e manomissioni: in questo caso è importante circoscrivere la protezione affinché gli utenti siano liberi di avvicinarsi, cosa impossibile se si utilizza un sensore volumetrico perché manderebbe in allarme il sistema ogniqualvolta un cliente si avvicina.
L’innovativo sensore che rileva le vibrazioni del supporto su cui è installato, una recinzione esterna piuttosto che il box del garage, la teca in un museo oppure un’impalcatura, e in generale tutte le superfici le cui oscillazioni indicano il tentativo di effrazione o manomissione.
Il sensore è dotato di un avanzato accelerometro triassiale digitale che rileva e distingue tutti i tipi di microvibrazioni e movimenti: in questo modo identifica il tentativo di effrazione o manomissione e lancia l’allarme in modo tempestivo.
La gamma si compone di 3 modelli a seconda della tipologia di applicazione necessaria: filare, wireless compatibile con tutte le radio TX e collegato su cavo bus.